Forse non tutti sanno che……..le immense pianure degli USA Centro Orientali –

Leggo spesso sul forum che frequento, dedicato principalmente ai viaggi USA,  di idee di itinerari che coinvolgono Chicago e la Real America, con l’attraversamento di Wisconsin, Minnesota, Iowa e Nebraska .

Fare riflettere i proposti viaggiatori ormai e’ una campagna che porto avanti sul forum, perche’ quella di fare un OnTheRoad in questa maniera e’ una scelta che deve essere fatta con cognizione di causa.

Anch’io nel 2011, guardando la cartina, ho pensato “ E che ci vuole? Due giorni di strada ed e’ fatta. Ci si ferma ogni tanto, si sgranchiscono le gambe, magari un soft drink in qualche paesino, due passi, e il viaggio passa”.

Beh, questa e’ la teoria…la pratica e’ ben diversa.

Arrivare in macchina in South Dakota partendo da Chicago, significa prepararsi a due giorni di guida quasi ininterrotta, circa 1.500 km sulla I90, attraversando alcuni stati che hanno poco da offrire, come il Wisconsin e il Minnesota.

Per la prima parte dell’itinerario ho preso ispirazione da un diario molto interessante, che raccontava i 5400 km da Chicago a Seattle.

 http://www.forumvacanzeinamerica.it/viewtopic.php?f=40&t=1774

Nella parte che ci interessa l’amico DDAAXX – Dario aveva deviato per i ponti di Madison County prima di dirigersi verso il South Dakota, ma alcuni suggerimenti sono utilissimi anche se vogliamo proseguire senza fermarci.

Partendo da Chicago di mattina presto, si va verso nord, attraversando l’immensa periferia industriale della metropoli. Arrivati ad un certo punto si puo’ decidere di costeggiare il Missisipi in Wisconsin, facendo una Historic Route, ma a questo punto i tempi si allungano.

Se l’obiettivo e’ il Sud Dakota in tempi rapidi, l’unica cosa che ci si puo’ concedere e’ una fermata verso l’ora di pranzo a La Crosse, una cittadina sul Mississipi molto carina, dove si puo’ almeno fare una sgambata.

Per potere arrivare a Sioux Falls in serata, pero’, si deve partire presto, e attraversare il Minnesota nel pomeriggio. E questa, credetemi, e’ un’esperienza da ricordare. Da ricordare per la sua negativita’.

Avete presente il Minnesota? Pianure sconfinate, cinque milioni di abitanti sparsi in un territorio grande due terzi l’Italia……Ecco, e questa pianura in mezzo al nulla si attraversa di pomeriggio, dopo altre ore di macchina, essendosi fermati solo in stazioni di servizio lungo l’autostrada, perche’ lungo questa strada non ci sono nemmeno centri abitati che valga la pena di ricordare.

L’unico miraggio e’ arrivare a Sioux Falls, una metropoli di ben 140.000 abitanti dove fermarsi in albergo e fare una passeggiata verso le fantasmagoriche cascate alte piu o meno 3 metri.

E il giorno dopo si deve ripartire presto, per attraversare parte del Sud Dakota per potere arrivare alle Badlands……all’ora di pranzo, sotto la perna del sole!

E in tutto questo viaggio, quello che si e’ visto e’ solo questo:

Ma siamo sopravvissuti, abbiamo fatto il nostro meraviglioso giro della Real America (e qui non sono ironica!) e abbiamo visitato il Colorado.

Da Denver dobbiamo tornare a Chicago, e cosi’ ci prepariamo ad altri 1600 chilometri attraversando il Nebraska, lo Iowa e un po’ di Illinois.

Il Nebraska e’ famoso per due cose: il bestiame e le pannocchie….. e per tutta la giornata sulla I 80 non vedrete altro.

Ci si ferma ad Omaha, e qui si avra’ un bella sorpresa, perche’ Omaha e’ una citta’ davvero graziosa, fatta bene, costruita sul fiume Missouri, di media grandezza (oltre 400.000 abitanti.)

La vecchia zona di magazzini sul fiume e’ stata ricostruita e adesso e’ un nucleo di locali e negozi davvero bello da guardare. Il lungofiume ci consentira’ una passeggiata serale per riaffrontare la strada domani.

Perche’ domani attraverseremo lo stato dell’Iowa, dove non ci sono nemmeno le vacche….solo pannocchie!

Uno stato dove non c’è differenza di altitudine significativa, popolato da persone gentilissime (la signora del Visitor Center mi ha regalato alcune cartoline, fra cui la cartolina del Visitor Center stesso!) ma che parlano con uno strano accento e ridono sempre.

Solo dopo altre ore di autostrada fra campi e balle di fieno, campi e balle di fieno, oh, un trattore, campi e balle di fieno……si arriva in Illinois dove tutto torna ad essere industriale e grigio.

E in serata si arriva a Chicago, con il desiderio di non vedere piu’ un’autostrada per tutta la vita.

Ora, io ho cercato di essere vivace nel mio racconto, ma vi immaginate la noia?

Se il nostro equipaggio e’ formato da due persone, puo’ essere una salvezza alternarsi alla guida.

Se il guidatore e’ uno solo (come nel mio caso) e’ qui che si tempra l’unita’ e la complicita’ della coppia. Davvero, non scherzo, ci vuole una gran pazienza.

Il guidatore deve essere coinvolto con chiacchiere e musica, perche’ il rischio colpo di sonno e’ grande, soprattutto nel pomeriggio.

Entrambe le autostrade sono drittissime, senza curve, con pochi segnali; il limite di velocita’, che e’ quello che conosciamo, non aiuta certo.

Fondamentale e’ la buona musica e la conversazione interessante. Personalmente ho anche letto qualcosa ad alta voce sulle destinazioni che avremmo raggiunto, chiedendo ogni tanto un’opinione, giusto per tenere desta l’attenzione del mio autista.

Serve acqua da tenere in macchina, magari qualcosa da sgranocchiare, pianificare bene i rifornimenti e le soste pipi’……e tanta, tanta pazienza.

Non e’ sicuramente la parte migliore del viaggio, ma anche questa e’ un’esperienza: la cosa migliore e’ arrivare preparati!